Una distanza orizzontale di 2 km è percorribile in pochi minuti, e di solito non si notano grandi differenze dal punto di vista ambientale e culturale, a meno che non si debba attraversare un grosso fiume o un confine tra due stati ostili con regimi politici molto diversi.
Percorrere un dislivello di 2000 metri rappresenta invece un vero e proprio viaggio, avventuroso e complesso, con sfide più o meno impegnative. Passare da quota zero a 2000 metri richiede un cambiamento di equipaggiamento, una preparazione fisica, un consumo energetico importante.
Prendere un caffè a casa di un amico a quota zero è una passeggiata, farlo a 2000 metri di quota è tutt'altra storia.
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Moby Dick vola sul Dolcedorme
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Considerando un dislivello di 2000 metri, ci troviamo di fronte a variazioni significative nel paesaggio, nell'agricoltura, nella flora, nella fauna e persino nel tipo e nella quantità degli insediamenti umani. A poche centinaia di metri di elevazione, si possono notare differenze etniche nei gruppi umani che abitano la zona.
Quando si parla del Massiccio del Pollino in generale e del Dolcedorme in particolare spesso si da l'idea che stiamo parlando di una vetta "minore" di “appena 2000 metri” rispetto alle cime che dominano in Italia, in Europa e in generale nel Mediterraneo.
Se vi dicessi invece che la Serra Dolcedorme si erge in un'area di 4.494.895 km² (leggi l'articolo) libera da rilievi che superano i 2267 metri di quota forse ricollocheremmo la "nostra" vetta nella sua giusta posizione.
In una mappa del Mediterraneo ho segnato e individuato le vette più vicine che superano i 2267 metri e chiuso con un poligono l'area libera da rilievi più alti. Si tratta di dati imperfetti e insufficienti. Ma grosso modo danno una idea.
Si tratta di un gioco innocente che mi ha permesso di scoprire alcune interessanti curiosità. Vi invito a leggere l'articolo dedicato.
Se la terra fosse piatta dalla vetta del nostro Dolcedorme nulla impedirebbe la vista di vette distribuite su 3 continenti.
Se potessimo ascoltare le voci dei popoli che abitano le montagne più vicine sentiremmo lingue diversissime tra loro: dal Catalano all’Arabo, dal Bosniaco all’Albanese, dal Greco al Berberi.
E sono appena 2 km di roccia che sporgono su 6378 km di raggio terrestre
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