Lo scoiattolo nero o meridionale è conosciuto da sempre nelle nostre terre. Ma non è molto comune e non è facile incontrarlo come invece succede per quello rosso anche nei parchi pubblici di grandi città del nord.
Provate a chiedere ai vostri amici di che colore sono gli scoiattoli. La maggior parte vi risponderà "rosso" o "marrone", avendo come riferimento immagini di libri e documentari prodotti da stampa del nord Italia ma sopratutto del nord Europa.
In sostanza i ricercatori(*) non hanno scoperto l'esistenza dello scoiattolo nero che era arcinoto sin dall'antichità, ma hanno scoperto che si tratta di una specie diversa da quella che vive nel resto d'Europa. Non è una differenza di poco. Basta pensare alle implicazioni emotiva questa frase "lo scoiattolo meridionale è una specie che nel mondo vive unicamente in Calabria e Basilicata" piuttosto che "lo scoiattolo meridionale è una sottospecie nera del comunissimo scoiattolo presente nell'emisfero nord, dalla Spagna fino alla costa del Oceano Pacifico settentrionale".
vedi mappa
In sintesi la specie comunemente definita scoiattolo rosso scientificamente si chiama Sciurus vulgaris e fino a prima di questo articolo il "nostro" si chiamava Sciurus vulgaris meridionalis, cioè scoiattolo rosso sottospecie meridionale. Dopo questa scoperta il nostro scoiattolo si chiama Sciurus meridionalis, cioè è una specie a sè stante.
Sciurus vulgaris e S. meridionalis tratto da www.rossoscoiattolo.eu |
Non tutti hanno chiaro il significato di "specie e di "sottospecie"
Per definire che un animale sia una specie c'è una regola in zoologia (e anche in botanica): se un individuo si può accoppiare con un esemplare dell'altro sesso e da questa accoppiamento nasce PROLE FERTILE che a sua volta può accoppiarsi e continuare quindi le generazioni si tratta di animali della "stessa specie". Se invece dall'accoppiamento NON nasce prole o se nasce prole NON fertile si tratta di individui di specie diverse.
La sottospecie non è altro che una popolazione di animali che differisce per alcuni caratteri dalla forma "tipica" ma che con questo si può incrociare e dare prole fertile (ad esempio le numerose razze di cani).
Fino ad oggi si pensava che il "nostro" fosse sottospecie, cioè "geneticamente incrociabile" con quello rosso.
Quindi non basta trovare delle differenze sulla grandezza, sul colore della pelle o degli occhi per definire una specie: potrebbero essere banali variazioni individuali o di popolazioni.
Considerando che tra uno scoiattolo nero del Pollino e il suo parente Scoiattolo rosso che vive in Abruzzo ci sono centinaia di km di distanza, capirete che ci può essere molto approssimazione su queste affermazioni. Per dire che i due scoiattoli sono della stessa specie bisognerebbe farli incontrare e sperare che si "innamorino" e poi verificare che i loro figli siano a loro volta fertili. Oggi fermo restando le rilevazioni biometriche che definiscono forma, grandezza, colore e altri caratteri di una specie, ci aiuta molto la genetica. Studiando il DNA di due esemplari si può capire immediatamente se sono fertili tra di loro, se sono di specie diverse e addirittura quanto sono diversi e da quanto tempo sono diversi.
Non c'è bisogno di essere uno scienziato per intuire che probabilmente lo scoiattolo rosso e quello nero hanno avuto in epoche lontane un antenato comune, uno scoiattolo "primitivo", da dove si sono generate le discendenze degli attuali scoiattoli, ma la genetica ci consente di capire anche da quanto tempo la parentela si è separata. Immaginate di scoprire che un un cittadino Argentino è discendente di un vostro parente emigrato e con l'anagrafe scoprite anche in che anno emigrò: la genetica permette qualcosa di simile.
Con il lavoro fatto in questa ricerca si è stabilito che il nostro scoiattolo è "molto" diverso da quello rosso, così tanto da poterlo definire una specie a se stante. Non esistono al momento prove che si possano incrociare in quanto gli areali sono separati da centinaia di km di distanza (vedi cartina). Ma se un domani si dovessero sovrapporre gli areali dovrebbero "convivere" senza avere scambi genetici. Cioè senza "fidanzamenti" tra le due specie. Ormai parlano lingue diverse, si accoppiano in momenti diversi, gli ormoni non comunicano...
Carta della distribuzione ottimizzata da Giuseppe Cosenza |
Come è nata questa specie? L'ipotesi accreditata è che durante le glaciazioni popolazioni di scoiattoli e altri mammiferi siano sopravvissute nelle più calde penisole meridionali d'Europa. Con il riscaldamento del clima hanno ricolonizzato il nord Europa. Le popolazioni rifugiate negli estremi meridionali italiani, sono rimaste isolate e non hanno potuto espandersi verso nord. Così nel tempo, grazie anche all'isolamento geografico con le popolazioni del nord, nell'arco di qualche migliaio di anni lo scoiattolo meridionale si sia differenziato dal resto della popolazione europea.
Un naturalista calabrese, Armando Lucifero, aveva già descritto per primo la popolazione meridionale di scoiattoli speigando che erano di livrea esclusivamente nera e che presentavano altre caratteristiche morfologiche distinte da quelli "nordici" e lo aveva classificato come Sciurus meridionalis.
Per la Zoologia ufficiale invece era semplicemente la sottospecie meridionalis dello Sciurus vulgaris Linneo.
Si è potuto dare quindi ragione al Lucifero e in base alle regole della nomenclatura binomia scientifica ripristinare il nome da lui proposto nel 1907: Sciurus meridionalis.
Quindi per lo scoiattolo meridionale da adesso in poi si userà: Sciurus meridionalis, Lucifero 1907
Il nome scientifico ha una regola precisa. Il primo nome indica il genere, il secondo la specie e il terzo la sottospecie. Sostituire "vulgaris" con "meridionalis" sintetizza tutto quanto abbiamo detto.
Nello studio ci sono anche alcune considerazioni di carattere conservazionistico. Lo scoiattolo presenta una distribuzione disgiunta nei principali massicci Aspromonte, Sila e Pollino. Di recente L'areale Pollino e Sila si sono ricongiunti, attraverso la Catena Costiera forse grazie alla diffusione di rimboschimenti di conifere. Lo scoiattolo predilige le aree con pinete probabilmente sia per la disponibilità di cibo (si nutre con piacere di semi di pino) sia per la maggiore protezione mimetica e climatica offerta dagli alberi sempreverdi, ma non disdegna i boschi di querce e faggio. Inoltre pare stia occupando vaste aree del centro Basilicata dove non era presente.
Pigne di Pino Loricato utilizzate dallo Scoiattolo Nero |
Ci sono segnalazioni di Scoiattoli neri anche in Campania e in Puglia, ma dovranno verificare che si tratti dello S. meridionalis o di semplici forme melaniche dello S. vulgaris.
Ricordiamo che questa specie era anche oggetto di caccia a scopo alimentare, insieme ai ghiri, considerati delle prelibatezza da molti appassionati di selvaggina. Motivo che potrebbe averne in passato provocato una certa rarefazione oltre che alla distruzione del suo ambiente: disboscamento e incendi principalmente.
Questa scoperta ha anche delle implicazioni giuridiche per la definizione ad esempio del valore di una area dal punto di vista della tutela ambientale in un ottica internazionale. Ormai i nostri boschi non ospitano più semplicemente qualche esemplare di scoiattolo rosso ma il rarissimo ed unico scoiattolo nero meridionale.
Purtroppo molti dei boschi che ospitano questa specie sono oggetto di interesse per la produzione di biomasse per le centrali elettriche.
Giuseppe Cosenza
Itinerari consigliati.
Pollinello
I due Castelluccio
Timpa della Capanna
Attenzione: nessuna escursione o guida può garantire l'incontro con questo o altri animali.
*La ricerca è stata svolta dall'Università dell'Insubria con la colaborazione di Università di Milano Bicocca, Università di Firenze, Museo La Specola, Università della Calabria, Museo di Storia Naturale della Calabria ed Orto Botanico, Cnr, Istituto per lo Studio degli Ecosistemi e dalla Società Italiana per la Storia della Fauna "G. Altobello".
Bibliografia
New endemic mammal species for Europe: Sciurus meridionalis (Rodentia, Sciuridae)
Lucas A. Wauters1,∗, Giovanni Amori2, Gaetano Aloise3, Spartaco Gippoliti4, Paolo Agnelli5, Andrea Galimberti6, Maurizio Casiraghi6,
Damiano Preatoni1, Adriano MartinoliHystrix
Anche in Abruzzo ci sono molti di questi scoiattoli nei
RispondiEliminaStando alla ricerca tutti gli scoiattoli neri che vivono nell'areale dello Sciurus vulgaris sono semplicemente forme melaniche. Ci sono Scoiattoli rossi di colore nero un po'ovunque in Europa. Come può vedere dalla mappa tra questi e lo S. meridionalis c'è un isolamento geografico/genetico. Quindi sopra sono S.vulgaris sotto sono S.meridionalis.
EliminaStamattina dietro casa mia a cappelle sul tavo ne ho avvistati 2
RispondiEliminacome già spiegato in precedenza, attualmente in base agli studi gli scoiattoli neri a nord della Basilicata non dovrebbero appartenere alla specie S. meridionalis.
EliminaAvendolo trovato morto vi segnalo scoiattolo nero palesemente meridionale. Nella zona del basso Lazio ai confini con l'abbruzzo precisamente a Sora. Una coppia in un piccolo bosco ai confini della mia casa, uno ucciso dai cani randagi l'altro dalle auto. Avendo diversi alberi di nocciole posso dirvi che gli ho visti sempre da vicino non pensavo fossero così rari. Erano chiaramemte differenti dal quello rosso marrone. Non solo nel colore ma nella struttura.. Piu'affusolati muso diverso etc.. Sono diversi anni che non ne vedo altri purtroppo nella mia zona.
RispondiEliminaIl mio contatto martinacaia@hotmail.it se può servirvi..
EliminaIn base alla ricerca citata nell'articolo non appartiene alla Sciurus meridionalis. In ogni caso potrebbe conttare l'università per inviare campioni per eventuali test genetici. grazie
Eliminaoggi ho visto uno scoiattolo nero che passava da un albero all'altro come se volasse, poi è salito fin sulla cima di un ippocastano e nel mentre che sono entrata in casa per prendere il cellulare per poterlo riprendere lui è scomparso nel nulla, ma la cosa strana è che non l'ho visto scendere.
RispondiEliminasi è nascosto.
Elimina
RispondiEliminacustodisco scoiattoli neri e marroni da 5 anni, in una moasi per loro.
li nutriamo con castagne , noci americane, noci bolognesi,brustulini di zucca e meloni .Ne abbiamo contati 15 nati nel periodO, con 3 partoriti ogni anno. Ora la madre capostipite è morta ,ma è succeduta la seconda generazione, che però non ha ancora partorto.
Interessante, ma senza riferimenti geografici non sappiamo di quale specie si tratti, anche se lapresenza di esemplari marroni fa pensare che si tratti di S. vulgaris.
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaOggi 4 scoiattoli mi hanno circondato e uno mi è saltato addosso da un albero per giocare arrampicandosi sulla mano,sono animali molto belli e simpatici, se arriverò in pebsio e vorrei un giardino con scoiattoli , dove o chi potrei sentire per ottenere o comprare esemplari di scoiattolo nero o di sottospecie che meritano protezione per mantenere la specie ?
Per prima cosa sarebbe importante capire da che tipo di scoiattoli è circondato: Scoiattolo comune, meridionale, grigio (americano), variegato (asiatico). Compreso questo, se è circondato dai primi due basterebbe che lei si impegni a favorire le loro condizioni di vita: miglioramenti ambientali, inserimento specie botaniche che producono frutti adatto a loro (nocciolo ad esempio), mangiatoie per l’inverno. Inoltre le specie autoctonone non si commercializzano e introduzioni a caso potrebbero essere causa di sofferenza se l’ambiente non è adatto.
EliminaA Roma in via della Corte a ridosso della Giustiniana ho visto in due anni una decina di volte lo scoiattolo nero. Senza macchia sul ventre
RispondiEliminaCome spiegato nell'articolo non può trattarsi dello Sciurus meridionalis.
EliminaA Ovaro (prealpi carniche Friuli Venezia Giulia) ho avvistato 2 scoiattoli, uno rosso e uno nero con torace bianco e striatura bianca sulla coda. Mi chiedevo se quest'ultimo fosse della specie sciurus meridionalis. Ho un video, contattatemi all'indirizzo
RispondiEliminamanu.dapi78@gmail.com
Anche io oggi ne ho visto uno nero con pancia bianca nel bosco dietro casa mia ad Artegna(UD).
EliminaCome spiegato nell'articolo non può trattarsi dello Sciurus meridionalis.
RispondiEliminaFinché Non facciamo un esame del dna non può essere sicuro al 100%
EliminaInfatti, non è molto gradevole questa spocchia dell'autore.
EliminaNon capisco dove sarebbe la spocchia. Un team di studiosi ha definito la tassonomia delle S. meridionalis. Io ho riportato tal quale la notizia. Nonostante questo molti , o perché non leggono o leggOno in modo distratto, sostengono di aver visto uno S. meridionalis solo perché di colore nero in aree diverse da Basilicata e Calabria. Ed io ogni volta devo rispiegare quello che è già abbondantemente spiegato nell'articolo. Quindi mi scusi ma se mi lasciava un recapito telefonico la chiamavo per spiegarle a voce quello che c'è scritto nell'articolo. Tanti saluti.
EliminaAgosto 2015, in auto da Campotenese, attraversando contrada Campizzo, ci muovemmo direzione monti dell'Orsomarso. Raggiunto il pianoro di Campizzo iniziammo a percorrere la stretta e poco battuta strada che, attraversando una fitta pineta, conduce alla carraia che collega Saracena ai Piani di Novacco.
RispondiEliminaCampizzo era alle nostre spalle e davanti a noi un grande spettacolo: decine di scoiattoli neri che dal manto stradale fuggivano risalendo rapidamente sugli alti pini.
Ci ritorniamo nell'ottobre del 2019 col chiaro obiettivo: andare a rivedere gli scoiattoli neri! Stesso posto, ma altra stagione: degli scoiattoli neanche l'ombra...
Anche io ho visto più volte sotto casa mia uno scoiattolo nero senza macchie bianche, torricella sicura teramo
RispondiEliminaCome spiegato nell'articolo gli scoiattoli neri che si ncontrano dalla Campania in su non appartengono alla specie Sciurus meridionalis ma sono solo forme scure dello scoiattolo rosso.
EliminaOggi x la prima volta,ho visto uno scoiattolo tutto nero che correva in mezzo alla strada principale che porta al paese. Cercandolo su internet mi sono reputata alquanto fortunata di averlo visto. Vivo in un paese nella provincia di roma,al confine con carsoli,circa 10 km
RispondiEliminaCome spiegato nell'articolo gli scoiattoli neri che si ncontrano dalla Campania in su non appartengono alla specie Sciurus meridionalis ma sono solo forme scure dello scoiattolo rosso.
EliminaBuongiorno
RispondiEliminavorrei mostrarle una foto che ho scattato in un bosco del Lazio ad uno scoiattolo nero con ventre bianco per avere un suo parere.
Grazie Emiliano Basso emilianobasso17@gmail.com
Il parere degli esperti è già tutto scritto nell'articolo. Se non è in Calabria o Basilicata non è S. meridionalis.
EliminaBuongiorno confermo di averne visto e videoripreso uno in zona Civitella Alfedena, nel parco nazionale d'Abruzzo. È totalmente identico a quello presente nella prima immagine di questa pagina. Nel caso posso inviare foto e video lozioho@gmail.com
RispondiEliminaCome spiegato nell'articolo non si tratta di scoiattolo meridionale, ma di scoiattolo comune con livrea nera. guardare la mappa.
Elimina