Quando si sfoglia un libro scolastico è sempre un piacere scoprire qualcosa che mi "appartiene". In questo caso con piacere leggo di due vette vicine casa: Il Monte Sirino e il Pollino... ma ovviamente resto deluso dalla superficialità con cu si parla della mia terra e non è la prima volta che mi capita.
Trova l'errore |
Ci sono due casi "cattiva informazione"...
La prima è che il Monte Sirino è si alto 1907 metri, ma la vetta più alta del Sirino inteso come Massiccio è il Monte Papa di metri 2005 sul livello del Mare. Le altre sono Cima De Lorenzo (m 2004) e Monte Scazzariddo (m 1930). Il Mnte Sirino è la quarta vetta.
Per quanto riguarda il Pollino non è chiaro se intendono il Monte Pollino o il Massiccio del Pollino. Nel primo caso la quota sarebbe stata esatta, nel secondo caso avrebbero dovuto scrivere (Massiccio del) Pollino quota 2267 metri slm, essendo la Serra Dolcedorme la vetta più alta del Massiccio del Pollino.
Il "quasi" profilo dell'Appenino Meridionale |
Guardando il grafico nella sua interezza è abbastanza evidente che si volesse intendere il profilo dell'Appennino, mettendo in evidenza le vette più alte di ogni massiccio.
Adesso le omissioni evidenti sono tre: 1) manca la vetta più alta del Massiccio del Pollino; 2) manca la vetta più alta del Massiccio del Sirino. 3) non si cita il Dolcedorme la vetta più alta dell'Appennino Meridionale!
Non voglio fare il meridionalista-vittimista, ma troppo spesso nei libri di geografia queste imprecisioni sulle regioni meridionali sono frequenti: ricordo Maratea posizionata sullo Jonio o in Calabria oppure terribili descrizioni della Basilicata come una regione dalla quale gli abitanti fuggivano a causa del clima torrido. Ricordo foto di un paese con didascalia "paese della Basilicata" senza neanche la dignità di un nome.
È importante riconoscere che queste imprecisioni possono contribuire alla perpetuazione di stereotipi e pregiudizi nei confronti del Sud Italia, alimentando una percezione distorta e poco rispettosa delle sue ricchezze culturali, paesaggistiche e storiche.
Le rappresentazioni inaccurate delle regioni meridionali non solo offuscano la comprensione della loro vera identità e delle loro sfaccettature, ma possono anche influenzare negativamente l'immagine del Sud Italia, sia all'interno che all'esterno del paese. È essenziale che i libri di geografia e altri mezzi di comunicazione forniscano informazioni corrette, bilanciate e rispettose riguardanti tutte le regioni italiane, contribuendo così a promuovere una visione più equa e inclusiva del paese nel suo complesso.
Inoltre, è importante che i lettori stiano attenti a queste inesattezze e siano disposti a sollevare le proprie preoccupazioni e a chiedere una rappresentazione più accurata e rispettosa delle regioni meridionali e di tutte le comunità italiane. Solo attraverso un dialogo aperto e un impegno per la precisione e l'inclusione possiamo sperare di promuovere una rappresentazione più autentica e rispettosa della diversità culturale e geografica dell'Italia.
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