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20 mar 2021

Anno 1995: Le prime foto della Faggeta Vetusta di Cozzo Ferriero

Avviso importante: enti privati e pubblici che utilizzano queste foto per scopi commerciali o culturali, non avendone di proprie, sono pregati di chiedere il consenso all'autore. Grazie


 

Quando ero bambino la Coppola di Paola era un riferimento fisso nell'orizzonte che mi dava il senso di essere a casa, di sapere dove mi trovassi in quel momento.

 

Faggi colonnari prima della cresta sotto la cima Ovest di Cozzo Ferriero anno 1995

Ricordo i pomeriggi tardi sulle scale di casa di mia nonna, prima del tramonto ad osservarla. Ricordo i racconti di mia nonna che mi parlava dei luoghi che si celavano tra quei monti e i racconti di suo padre e suo marito, boscaioli, spesi tra quei boschi: storie di lupi, di briganti, di teleferiche, di fragole e lamponi,  della sua emozione ad usare la primo volta il telefono per comunicare con i cantieri in quota.

Il sentiero salendo dalla Timpa dell'Orso nel 1995 quasi chiuso dalla vegetazione 

 

La Coppola di Paola con i suoi colori cangianti mi avvisava del cambiamento delle stagioni. 

Con i suoi 1919 metri è la vetta più alta del Comune di Rotonda. Quel “19-19” già da solo mi sembrava un numero magico. La sua forma piramidale rappresentava per me l'eccezione che confermava la regola: le montagne NON erano tutte pizzute, come ce le facevano disegnare da piccoli, eccezione proprio per il Monte Cervino e appunto la “mia” Coppola di Paola.

E poi alla sua destra c’era quella strana montagna, il Cozzo Ferriero, che mi ricordava la gobba villosa di un cammello.

 

La Coppola di Paola e il Cozzo Ferriero innevato






 

Ricordo ancora quando chiesi a mio padre come mai la cima del Cozzo Ferriero aveva quella strana cresta di alberi più alti. Ricordo la risposta di mio padre, che facendo riferimento ad un taglio di capelli, affermò quanto fosse brutto quello "scalino" non rasato di “alberi di speranza”. 

La foresta nel 1995 era già circondata dalla faggeta giovane in espansione 

 

Così cominciai a farmi l'idea che quel bosco doveva conservare qualche sorpresa promettendomi che un giorno sarei andato a vederlo.

Esemplari vetusti circondati dal faggeto giovane 1995

 

Le miei prime incursioni al Bosco di Cozzo Ferriero risalgono ai primi anni '90. Già allora mi ero fatto l’idea che il bosco fosse un "relitto" di foresta vergine. Certo "vergine" era una parola grossa in un  territorio con frequentazioni umane millenarie.  Ma pensavo che fosse una colonizzazione ex-novo di faggio per motivi climatici. 

 

Il nucleo più antico. Oggi alcuni di questi alberi sono caduti 1995

Ricordo che ne parlai al Prof. Franco Pedrotti (Università di Camerino) durante un seminario sulle foreste a Roma nel 1996. Ne scrissi sul mio vecchio sito nel 2000. Con il Dott. Enrico Rovelli, su mio invito, l’abbiamo visitata insieme nel 2017 (vedi articolo). 

 

Alberi marcescenti attaccati da funghi e insetti 1995

 

Negli anni l'interesse e gli studi di enti di ricerca mi hanno dato ragione. Ma ovviamente “Nemo Profeta in Patria” e di questa intuizione nessuno me ne darà merito. Quando vennero i commissari dell'UNESCO non sono stato neanche invitato, a differenza di altri miei colleghi, a portare un contributo alla causa.

 

Oggi la Foresta di Cozzo Ferriero è inclusa nel "Sito UNESCO Foreste Vetuste di Faggio dei Carpazi, della Slovacchia, Germania e Ucraina". Significa  che insieme a pochi altri lembi italiani è riconosciuta come foresta vetusta, cioè un foresta che per un lungo periodo non ha subito tagli e altre aggressioni antropiche. La prova è evidente in quello "scalino" (che non piaceva a mio padre) lasciato con i tagli degli anni '50, la mancanza di segni di marcatura delle matricine, la presenza di alberi con età superiori ai 200 anni, la presenza di alberi di età diversa, l’alta densità di alberi di grandi dimensioni.

 

Buchi di picchio 1995


Su molte pubblicazioni dedicate alle Foreste Vetuste in Italia mancano belle foto di Cozzo Ferriero. Le pubblicazioni sono corredate con immagini prese a caso e che non rendono l'idea dell'unicità di questo posto.
Quindi credo che non esista ancora una documentazione fotografica all'altezza di questa foresta che renda merito alla sua bellezza. Parafrasando il film di Spielberg mi viene da dire: "Fotografate gli alberi di Cozzo Ferriero!"


Spero chiaramente che l'interesse suscitato da questo lembo di foresta non gli arrechi danno.

Le foto di questo articolo sono stampe del 1995: forse sono in assoluto le prime foto di Cozzo Ferriero. Se così non fosse sarei sorpreso e affascinato dalla possibilità di vederne più vecchie. 

Io ho avuto l'onore di osservarla, studiarla e visitarla in quel lasso di tempo nella quale era sconosciuta ai giovani e dimenticata dai vecchi.

Credo quindi di essere stato il primo a vederla e fotografarla con lo sguardo e la consapevolezza di essere entrato in punta di piedi in un mondo perduto e forse sono stato anche l'ultimo a fotografarla quando era ancora wilderness.


Tronchi colpiti dai fulmini 1995

 

 
Video del 2007

Il mio sito nel 2000

Per una bella escursione in questo mondo wilderness ecco la mia proposta


Galleria fotografica

2 commenti:

  1. Complimenti Giuseppe. Una gran bella faggeta. Peccato nessuno ti abbia riconosciuto il merito di averla scoperta...

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    Risposte
    1. Grazie. Più che scoperta l'avevo sotto gli occhi da sempre. ;-)

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