Spesso, quando parliamo della fauna di un parco naturale, ci concentriamo sugli animali più grandi, imponenti o rari: i grandi predatori, i rapaci maestosi, o le specie in via di estinzione. Tuttavia, ci sono innumerevoli creature che, pur essendo meno appariscenti o più difficili da osservare, giocano un ruolo fondamentale nell'equilibrio ecologico del nostro territorio. Questi animali, definiti spesso "minori" o "invisibili", sono quelli che passano inosservati, ma che contribuiscono in modo determinante a mantenere vivo il nostro ecosistema. Oggi vogliamo raccontarvi proprio di loro, di quelle piccole meraviglie che raramente ottengono l'attenzione che meritano.
Tra i piccoli mammiferi spicca il nerissimo Scoiattolo meridionale (Sciurus meridionalis), elegante e raro, una vera perla nera del nostro patrimonio naturale. Poi c’è il Driomio (Dryomys nitedula), un roditore che si è fatto desiderare per anni, convincendoci di essere assente fino alla sua recente “apparizione”.
Ad aggiungere un tocco di simpatia troviamo il Ghiro (Glis glis), famoso per i suoi lunghi pisolini, e i due spinosi guardiani del bosco: il dolce Riccio europeo (Erinaceus europaeus) e l’imponente Istrice (Hystrix cristata).
In alcuni fiumi del Parco sopravvive la Lontra (Lutra lutra), un gioiello della famiglia dei Mustelidi, che include anche la Donnola (Mustela nivalis), la Faina (Martes foina), il Tasso (Meles meles) e la Martora (Martes martes). La Lontra è un fatto eccezionale: la sua presenza è legata strettamente agli ambienti fluviali puliti, dove si nutre di pesci, gamberi di fiume e altri organismi acquatici. Il suo declino in Italia è stato causato da inquinamento, pesca illegale con veleni e bracconaggio per la pelliccia, ma qui, nel Pollino, trova ancora un rifugio sicuro.
Uccelli: un tripudio di colori e canti
Il Parco ospita una straordinaria varietà di uccelli che popolano cieli, boschi, prati e corsi d'acqua.
Lungo i fiumi e i laghi troviamo varie specie di Aironi, mentre nelle zone più umide si aggirano la Beccaccia (Scolopax rusticola), il più piccolo Beccaccino (Gallinago gallinago) e diverse specie di anatre.
In montagna, tra le rocce, la Coturnice (Alectoris graeca) è una presenza discreta, mentre nelle praterie si può avvistare la Quaglia (Coturnix coturnix). Purtroppo, è ormai da anni estinta la Starna (Perdix perdix), un tempo frequente nei paesaggi agricoli.
La maestosa Cicogna nera (Ciconia nigra), rara e schiva, è un simbolo di equilibrio ecologico. La prima volta che ebbi la fortuna di vederla risale ai primi anni 2000, quando planò sulle cime della Montea. Da allora, non è più così raro ammirare questo magnifico uccello mentre solca i cieli più alti del Parco.
I corvidi, spesso bistrattati, non mancano di carattere: accanto alla schietta Cornacchia grigia (Corvus corone cornix), alla chiacchierona Taccola (Corvus monedula), alla furba Gazza ladra (Pica pica) e alla rumorosa Ghiandaia (Garrulus glandarius), svetta il maestoso Corvo imperiale (Corvus corax). Quest’ultimo è facilmente avvistabile sulle alte cime, dove si aggira aspettando l’occasione per ripulire i rifiuti lasciati dagli escursionisti.
Tra i rapaci, il Nibbio bruno (Milvus migrans) è una presenza costante: con il suo volo elegante, si libra sopra i campi aperti in cerca di prede.
Tra i piciformi, spiccano il grande Picchio nero (Dryocopus martius), il Picchio verde (Picus viridis), il Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) e il più piccolo e sfuggente Picchio rosso minore (Dryobates minor), che si muove rapido tra i tronchi.
Tra i piccoli uccelli, il tenero Pettirosso (Erithacus rubecula), il giallo acceso del Rigogolo (Oriolus oriolus), le varie Cince (Paridae), il frenetico Culbianco (Oenanthe oenanthe), l’agile Averla piccola (Lanius collurio), la vivace Ballerina bianca (Motacilla alba), il minuscolo e variopinto Fiorrancino (Regulus ignicapillus), il familiare Merlo (Turdus merula), la melodiosa Tordela (Turdus viscivorus) e i sempre più numerosi Colombacci (Columba palumbus) aggiungono vita e colori a prati, boschi e campi aperti.
Non possiamo infine dimenticare la vivace Upupa (Upupa epops), con la sua inconfondibile cresta colorata e il canto allegro che annuncia la primavera.
Avete mai sentito parlare del Cervone (Elaphe quatuorlineata), il gigante buono tra i serpenti europei? Vive indisturbato nel Parco accanto al sinuoso Colubro di Esculapio (Zamenis longissimus)… o almeno così credevo! Ho sempre pensato che fossero Colubri di Esculapio, ma con grande sorpresa si tratta in realtà dei Saettoni dagli occhi rossi (Zamenis lineatus), una specie localizzata nel Sud Italia e caratterizzata dal fascino unico dei suoi occhi rubino.
Colubro liscio |
Anfibi: piccoli e misteriosi
Tra gli anfibi, la Salamandrina dagli Occhiali (Salamandrina terdigitata) sembra uscita da una fiaba, con il disegno sul capo che ricorda… un paio di occhiali! Poi c’è l’iconico Ululone dal Ventre Giallo (Bombina pachypus), un minuscolo anuro che sfoggia un pancino giallo acceso, perfetto per impressionare i suoi predatori.
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