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Pini loricati in bosco ceduo |
Del Pino Loricato (Pinus heldreichii
H.Christ, 1863 più conosciuto come Pinus leucodermis Antoine 1864) si è spesso detto che è una specie in via di
estinzione, invece in alcune aree sembra in espansione con una grande
vitalità.
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Sguardo verso Monte La Spina: il bosco autunnale mette in evidenza la diffusione del Pino |
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Giovani esemplari |
Ma come si spiega questa sua grande vitalità in contrasto con la scarsa abbondanza nel suo areale?
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Esemplare di Pino Loricato centenario in ottime condizioni fisiche |
Semplificando si
potrebbe dire che nel periodo post-glaciale il Pino Loricato
come pianta pioniera abbia per primo colonizzato vaste aree, per poi essere
sostituito da boschi decidui di querce, carpino nero, acero, orniello e nelle quote più elevate dal faggio.
In questo modo sarebbe "sopravvissuto" in quei siti, tra i 700 e i 2260 m di quota dove le condizioni erano troppo avverse per altre specie: roccia calcarea-dolomitica affiorante ed estremamente drenata e conoidi detritici dello stesso materiale con clima tendenzialmente oceanico, abbandonando le aree "migliori" alle foreste caducifoglie.
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Pini loricati adulti circondati da boschi di caducifoglie ceduati |
Però a Prestieri (Castelluccio Superiore e Lauria) sotto il monte "La Spina" sembra di vedere una controtendenza.
In quest'area l'uomo attraverso una storica attività antropica potrebbe aver distrutto la foresta decidua, attraverso pascolo, incendio, coltivazione e disboscamento.
Ci sono segni evidenti di sistemazioni a gradoni dei terreni e anche un'aia per la battitura dei cereali.
Un
anziano intervistato non ricorda assolutamente che il legname del Pino
Loricato abbia avuto in passato qualche interesse commerciale/tecnologico. Quindi sembra quasi un alloctono che non ha lasciato segno nelle tradizioni locali.
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Una vecchia aia |
Questa pressione deve essere andata avanti fino al punto di aver depauperato il suolo da renderlo inospitale al ritorno stesso della foresta decidua. Con l'abbandono quindi delle attività agricole e pastorali questo ambiente è diventato favorevole all'insediamento del Pino Loricato, oltre che dell'onnipresente ginepro.
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Buchi di Picchio nero accompagnano immancabilmente i vecchi pini |
I Pini Loricati di Prestieri si presentano di forma piuttosto regolare, tranne qualche eccezione dovuta a "incidenti" giovanili che hanno creato individui policormici.
Ci sono esemplari che superano il centinaio di anni con circonferenza di 3 metri. Nati probabilmente in una fase di transizione tra l'abbandono della coltivazione e la trasformazione del sito in pascolo. Questi esemplari attualmente sono circondati da boschi trattati a ceduo e presentano i segni della morte delle branche inferiore a causa dell'ombreggiamento delle sopravvenute specie caducifoglie.
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Magnifico esemplare di 20 metri circa dentro il bosco ceduato |
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Giovani piante di Pino Loricato a margine del bosco ceduo |
La
storia fitogeografica del Pino Loricato è molto più complessa di quello
che sembra. La si può comprendere meglio non visitando i famosi
patriarchi millenari, ma proprio attraversando quei ridotti lembi di
foreste giovanili, sparse qua e là, dove meno te lo aspetti.
Ne ho già accennato a proposito dei due Pini Loricati di Laino Borgo
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Giovane e abbondante rinnovazione
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| esemplare di 3 metri di circonferenza |
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